Una volta c’era la “Ditta”
La storia è cominciata agli inizi della seconda guerra mondiale e termina più di 40 anni fa. Fino agli anni Sessanta la vita era sembrata all’Autore assolutamente normale: mai si era reso conto di vivere in un contesto sociale molto particolare che non aveva paragoni nel mondo occidentale. Le colonie estive, la mensa aziendale, le scuole professionali, la biblioteca, i prestiti finanziari, i servizi sanitari: tutti servizi oggi scontati, ma nel contesto sociale di allora non solo inesistenti, ma addirittura inconcepibili.
Si accorse che la situazione a Ivrea era del tutto particolare quando lasciò l’Olivetti, a metà degli anni Settanta, per andare a lavorare in una grande società finanziaria. Paradossalmente tutto è cambiato con la scomparsa della “Ditta”. Ed ecco allora la decisione di scrivere i suoi ricordi di fatti, emozioni, sentimenti affievoliti dal lungo tempo oramai trascorso, ma che testimoniano momenti indimenticabili per chi li ha vissuti e che possono far meglio capire ai giovani l’epoca straordinaria “inventata” dai loro precursori.
Il volume ha un prezzo di listino di € 15,00.
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